IMU: quello che c'è da sapere per la scadenza del 16 dicembre
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Con l’avvicinarsi della scadenza del 16 dicembre 2024 per il pagamento della seconda rata dell’IMU, è importante chiarire chi è tenuto a versarla, quali sono le modalità di pagamento e le categorie esentate. Questa guida vi aiuterà a orientarvi tra gli aspetti principali dell’imposta.

Dall’ICI all’IMU: cosa sono e quali sono le differenze

Nel 2011 il governo Monti ha introdusse, con il Decreto Legge “Salva Italia”, l’Imposta Municipale Propria: l’IMU. Si trattava di un’imposta patrimoniale che sostituisce l’ICI, l’Imposta Comunale sugli Immobili che era stata introdotta nel 1992, e in parte anche l’IRPEF sugli immobili non locati.

L’IMU è un’imposta patrimoniale che si applica a tutti gli immobili, con eccezioni per l’abitazione principale, a meno che non sia classificata come immobile di lusso (categorie catastali A1, A8, e A9).

Variabile ICI IMU

Determinazione dell’imposta

Nasceva dalla rendita catastale dell’immobile o terreno, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente fisso stabilito per legge (in relazione alla categoria catastale) e dall’applicazione di un’aliquota comunale stabilita dal Comune di riferimento. La base imponibile si ottiene con la seguente formula: rendita catastale +5% x coefficiente catastale. L’aliquota IMU varia in base a categoria catastale dell’immobile e decisioni delle amministrazioni locali.
Immobili soggetti Immobili e fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli di proprietà. La prima casa è esentata solo se non di lusso, mentre altre categorie di immobili sono sempre soggette all’imposta.
Utilizzo delle entrate Le entrate dell’ICI erano destinate esclusivamente ai comuni. Le entrate dell’IMU vengono condivise tra i comuni e lo Stato per sostenere le finanze pubbliche in maniera più ampia.

Chi è tenuto a pagare l’IMU

L’IMU è obbligatorio per i proprietari di:

  • seconda casa;
  • terreni agricoli non coltivati;
  • fabbricati commerciali;
  • aree edificabili;
  • immobili concessi in uso gratuito ai parenti, a meno che non si rispetti il requisito di residenza stabilito dai singoli comuni;
  • abitazioni principali di categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso).

Come calcolare l’IMU per il 2024

Per calcolare l’IMU è necessario partire dalla rendita catastale dell’immobile, aumentarla del 5% e moltiplicarla per un coefficiente che varia in base alla categoria catastale dell’immobile. L’aliquota ordinaria è dello 0,76%, ma ogni Comune può decidere di aumentarla o ridurla, fino a un massimo dell’1,06%.

Per chi possiede un’abitazione principale di lusso soggetta a IMU, l’aliquota è ridotta e sono previste detrazioni, tra cui una base di 200 euro, con eventuali ulteriori agevolazioni per figli conviventi sotto i 26 anni.

Come pagare l’IMU 2024

Una volta verificato l’importo dell’imposta tramite il calcolatore dell’IMU, disponibile su siti istituzionali dei Comuni o tramite il proprio consulente fiscale, il pagamento può avvenire secondo tre modalità:

  • modelli F24: utilizzabile in banca, negli uffici postali o tramite i portali online degli istituti bancari;
  • bollettino postale: occorre compilare un bollettino postale specifico, inserendo tutti i dati relativi al codice catastale del Comune e alla tipologia di immobile;
  • PagoPA: una soluzione digitale offerta da molti Comuni per un pagamento digitale più semplice e tracciabile.

Esenzione IMU 2024: chi ne ha diritto

Le principali categorie che possono beneficiare dell’esenzione sono le seguenti:

  • abitazione principale: si tratta della dimora abituale dove il proprietario ha la residenza anagrafica insieme al suo nucleo familiare, questa però non deve rientrare all’interno della categoria di immobili “di lusso”;
  • immobili posseduti da enti non profit: gli immobili destinati a scopi sociali, culturali, assistenziali o sanitari e gestiti da enti non a scopo di lucro sono esenti, a condizione che non siano utilizzati per attività a scopo di lucro;
  • immobili in comodato d’uso gratuito: alcune tipologie di immobili, se concesse in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado (come genitori o figli), possono ottenere una riduzione del 50% sull’imposta, a condizione che sia il comodante sia il comodatario risiedano nello stesso Comune e soddisfino i requisiti stabiliti dal regolamento comunale;
  • terreni agricoli: sono terreni di proprietà di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Accedono invece ad una riduzione dell’IMU dovuta i proprietari di immobili affittati con contratti di locazione con canone concordato, regolarmente registrati presso l’Agenzia delle Entrate. I beneficiari possono usufruire di uno sconto del 25% dell’importo dovuto, a prescindere dall’aliquota decisa dal Comune. 

Cittadini italiani iscritti all’AIRE: devono pagare l’IMU?

Nel 2024, i cittadini italiani iscritti all’AIRE e residenti all’estero devono versare l’IMU per gli immobili di loro proprietà in Italia, salvo alcune eccezioni e agevolazioni specifiche:

  • residenti AIRE pensionati: se la pensione percepita è stata maturata in convenzione internazionale con l’Italia possono ottenere, su un unico immobile non affittato e non dato in comodato d’uso, una diminuzione del 50% dell’IMU;
  • residenti AIRE non pensionati: in questo caso non sono previste agevolazioni specifiche. L’IMU è dovuto interamente per gli immobili posseduti in Italia.

Ritardo nel pagamento: cosa succede

Nel caso in cui, entro il 16 dicembre, non venisse saldata la seconda rata dell’IMU, vi è la possibilità per il contribuente di avvalersi del ravvedimento operoso. In questo modo è possibile regolarizzare il pagamento entro limiti di tempo specifici con una sanzione ridotta.

RAVVEDIMENTO GIORNI SANZIONE
Sprint Entro 14 giorni dalla scadenza 0,1% per ogni giorno di ritardo
Breve Entro 30 giorni dalla scadenza 1,5% dell’imposta dovuta
Medio Entro 90 giorni dalla scadenza 1,67%
Lungo Oltre 90 giorni dalla scadenza ma entro l’anno successivo 3,75%

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