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Pertinenze di un'abitazione: cosa sono e perché sono importanti
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Pertinenze di un’abitazione: cosa sono e perché sono importanti

Quando si parla di immobili, spesso si sente il termine “pertinenza”, ma cosa significa esattamente? Le pertinenze di un’abitazione sono elementi accessori che ne migliorano l’utilizzo e che, in alcuni casi, possono anche influire su aspetti fiscali e normativi. Conoscere il loro ruolo è fondamentale sia per chi acquista casa sia per chi possiede già un immobile.

Quali beni possono essere considerate pertinenze?

Le pertinenze di un’abitazione sono beni immobili che, pur essendo autonomi, sono destinati in modo stabile al servizio dell’immobile principale, con il quale intrattengono una relazione di accessorietà. Questo significa che il loro utilizzo è funzionalmente legato alla casa, senza perdere però la propria individualità.

Alcuni esempi comuni di pertinenze sono:

  • box auto e garage, utili per il parcheggio dei veicoli;
  • cantine e soffitte, usate come deposito o magazzino;
  • giardini e cortili privati, che aumentano lo spazio esterno a disposizione;
  • tettoie e porticati, che ampliano gli ambienti abitabili;
  • rimesse e locali di deposito, spesso utilizzati per attrezzature e macchinari.

Le pertinenze sono presenti in tutte le abitazioni?

No, non tutte le case dispongono di pertinenze. La loro presenza dipende dalla tipologia di immobile e dalla sua ubicazione. Ad esempio, ville e case indipendenti hanno spesso più pertinenze rispetto agli appartamenti in condominio, dove lo spazio è più limitato. In città, la disponibilità di garage o giardini privati è spesso ridotta rispetto alle aree suburbane, dove le pertinenze sono più frequenti.

Anche all’interno dei condomini, alcuni spazi accessori possono essere considerati pertinenze, come cantine o posti auto, ma solo se risultano di proprietà esclusiva e destinati all’uso della casa principale.

Aspetti normativi delle pertinenze

Il Codice Civile, all’articolo 817, stabilisce che:

Sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa.
La destinazione può essere effettuata dal proprietario della cosa principale o da chi ha un diritto reale sulla medesima.

Questo significa che, in caso di vendita della casa, le pertinenze vengono automaticamente trasferite con essa, salvo diverso accordo tra le parti.

L’articolo 818 del Codice Civile stabilisce, inoltre, che le pertinenze seguono le sorti dell’immobile principale. Tuttavia, se una pertinenza viene utilizzata in modo indipendente dall’abitazione, potrebbe perdere questo status. Ad esempio, un garage affittato separatamente a terzi potrebbe non essere più considerato pertinenza.

Categorie catastali e agevolazioni fiscali

Dal punto di vista fiscale, le pertinenze possono beneficiare di agevolazioni se legate a un’abitazione principale. Tuttavia, la normativa prevede un limite massimo di una pertinenza per ciascuna delle seguenti categorie catastali:

  • C/2: cantine, soffitte e magazzini;
  • C/6: garage, autorimesse e posti auto;
  • C/7: tettorie chiuse o aperte.

Se si tratta di una prima casa, le pertinenze rientrano nell’esenzione IMU e possono godere di altre agevolazioni fiscali. Per le seconde case, invece, le pertinenze vengono tassate separatamente dall’immobile principale.

Permessi e regolamenti per la costruzione di pertinenze

In alcuni casi, la realizzazione o la modifica di una pertinenza richiede permessi specifici. Le opere minori, come piccole tettoie o ripostigli prefabbricati, possono rientrare nell’edilizia libera, a patto che rispettino le norme comunali. Per interventi più rilevanti, come la costruzione di un garage o l’ampliamento di un locale esistente, potrebbe essere necessaria una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) o una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Se l’intervento modifica in modo significativo la struttura dell’edificio, potrebbe essere richiesto un Permesso di Costruire.

Conclusioni

Le pertinenze rappresentano un valore aggiunto per un’abitazione, sia dal punto di vista pratico che fiscale. Possono migliorare la vivibilità della casa e, in alcuni casi, contribuire a una riduzione delle imposte. Tuttavia, è importante conoscerne le regole per evitare errori in fase di acquisto, vendita o modifica dell’immobile.

Come vendere casa con un mutuo in corso
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Vendere casa con un mutuo in corso

Quando si acquista un immobile con un mutuo, si avvia un impegno finanziario che spesso dura molti anni. Tuttavia, possono verificarsi cambiamenti di vita che rendono necessario vendere la propria casa prima di aver estinto il mutuo. Questa situazione, apparentemente complessa, è più comune di quanto si pensi e, con le giuste informazioni, può essere gestita senza troppe difficoltà. 

È possibile vendere casa con un mutuo attivo?

Sì, vendere una casa con un mutuo in corso è possibile. Il proprietario non è obbligato a rinunciare alla vendita, poiché il finanziamento è un accordo tra l’intestatario e la banca, che non detiene diritti di proprietà sull’immobile. Tuttavia, è essenziale gestire il mutuo residuo, che può essere trasferito o estinto. In queste operazioni, l’istituto di credito gioca un ruolo cruciale, dovendo valutare e approvare ogni passaggio.

Le opzioni per vendere casa con un mutuo

Chi vuole vendere una casa e acquistare un nuovo immobile può scegliere tra diverse soluzioni per gestire il mutuo esistente:

  • estinzione anticipata del mutuo: è una pratica molto comune tra chi decide di acquistare una nuova casa tramite un finanziamento. Questa operazione può avvenire in due modalità principali:
    1. estinzione del mutuo prima del rogito: se il venditore dispone dei fondi necessari, può saldare il mutuo prima della stipula del contratto definitivo per la nuova proprietà. In tal modo, la banca procede a rilasciare sia la quietanza di estinzione, che l’assenso alla cancellazione dell’ipoteca;

    2. estinzione del mutuo contestuale al rogito: in questo scenario, il debito viene estinto utilizzando parte del ricavato della vendita della casa ancora ipotecata. L’acquirente, al momento del rogito, consegna un assegno all’istituto di credito, che successivamente rilascia la quietanza e procede alla cancellazione dell’ipoteca.

    Questa procedura rappresenta una soluzione vantaggiosa sia per il venditore/mutuatario sia per la banca, poiché consente di chiudere il rapporto finanziario in modo definitivo e senza ulteriori vincoli;

  • accollo del mutuo: è una soluzione che permette di acquistare una casa già gravata da un finanziamento, subentrando nel contratto del mutuatario originario. In pratica, l’acquirente si impegna a pagare alla banca il debito residuo fino alla naturale scadenza del mutuo, assumendo così il ruolo di nuovo debitore. Questa operazione è possibile solo previo consenso della banca, che deve valutare l’affidabilità creditizia del nuovo mutuatario, e dell’acquirente stesso.

    Un vantaggio dell’accollo è che l’acquirente può evitare i costi di accensione di un nuovo mutuo e beneficiare delle condizioni di tasso già concordate, se queste risultano favorevoli. Tuttavia, ci sono anche limiti: l’importo massimo finanziabile è pari esclusivamente al debito residuo, e l’acquirente deve provvedere di tasca propria a coprire la parte restante del prezzo di acquisto. Inoltre, il nuovo titolare riceve il trasferimento di eventuali arretrati o morosità legati al mutuo.

    Esistono due tipologie di accollo:

    1. liberatorio: il venditore viene completamente svincolato dagli obblighi verso la banca, lasciando al nuovo acquirente la piena responsabilità del finanziamento;

    2. cumulativo: il venditore rimane garante, essendo tenuto a intervenire nel pagamento delle rate qualora il nuovo mutuatario non fosse in grado di far fronte agli impegni. Per questo motivo, è essenziale valutare attentamente gli aspetti legali e finanziari di questa opzione prima di procedere;

  • sostituzione di garanzia: questa procedura prevede il trasferimento dell’ipoteca dal vecchio immobile a quello nuovo. In tal modo si mantiene il finanziamento in corso per coprire l’acquisto della nuova abitazione. Tuttavia, questa opzione è soggetta all’approvazione della banca, che non è obbligata a concederla. Se accettata, la sostituzione deve essere formalizzata con un atto notarile.

    Va sottolineato, però, che questa pratica, conosciuta anche come “trasposizione di ipoteca”, è raramente utilizzata nella realtà. Gli ostacoli tecnici e le complessità legate all’istruttoria rendono difficile e limitata la sua applicazione.

Tempistiche e vincoli: quando è possibile vendere?

Le regole temporali per vendere variano in base al tipo di immobile:

  • seconda casa: può essere venduta in qualsiasi momento;
  • prima casa: in occasione dell’acquisto come “prima casa” si ha diritto a delle agevolazioni fiscali, che si perdono in caso di rivendita prima di 5 anni, con aggravio di sanzioni. Qualora però vendendo prima di 5 anni, si proceda al riacquisto di una nuova abitazione principale entro 1 anno dalla vendita precedente, non vi sarà la perdita delle agevolazioni, ne l’aggravio delle sanzioni, potendo peraltro usufruire di un credito d’imposta da utilizzare nella nuova compravendita. 

Come gestire una casa cointestata

In caso di cointestazione dell’immobile o del mutuo, è necessario il consenso di tutti i titolari per procedere con la vendita. Questo vale sia per l’immobile sia per il finanziamento.

Conclusione

Vendere una casa con mutuo in corso richiede una pianificazione attenta e una conoscenza delle opzioni disponibili. Con il supporto di esperti del settore e una comunicazione chiara con l’istituto di credito, è possibile gestire la transizione senza intoppi. Se hai dubbi, rivolgiti a un professionista per garantire che ogni passaggio venga eseguito nel rispetto delle norme e degli accordi contrattuali.

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IMU 2024: quello che c’è da sapere per la scadenza del 16 dicembre

Con l’avvicinarsi della scadenza del 16 dicembre 2024 per il pagamento della seconda rata dell’IMU, è importante chiarire chi è tenuto a versarla, quali sono le modalità di pagamento e le categorie esentate. Questa guida vi aiuterà a orientarvi tra gli aspetti principali dell’imposta.

Dall’ICI all’IMU: cosa sono e quali sono le differenze

Nel 2011 il governo Monti ha introdusse, con il Decreto Legge “Salva Italia”, l’Imposta Municipale Propria: l’IMU. Si trattava di un’imposta patrimoniale che sostituisce l’ICI, l’Imposta Comunale sugli Immobili che era stata introdotta nel 1992, e in parte anche l’IRPEF sugli immobili non locati.

L’IMU è un’imposta patrimoniale che si applica a tutti gli immobili, con eccezioni per l’abitazione principale, a meno che non sia classificata come immobile di lusso (categorie catastali A1, A8, e A9).

Variabile ICI IMU

Determinazione dell’imposta

Nasceva dalla rendita catastale dell’immobile o terreno, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente fisso stabilito per legge (in relazione alla categoria catastale) e dall’applicazione di un’aliquota comunale stabilita dal Comune di riferimento. La base imponibile si ottiene con la seguente formula: rendita catastale +5% x coefficiente catastale. L’aliquota IMU varia in base a categoria catastale dell’immobile e decisioni delle amministrazioni locali.
Immobili soggetti Immobili e fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli di proprietà. La prima casa è esentata solo se non di lusso, mentre altre categorie di immobili sono sempre soggette all’imposta.
Utilizzo delle entrate Le entrate dell’ICI erano destinate esclusivamente ai comuni. Le entrate dell’IMU vengono condivise tra i comuni e lo Stato per sostenere le finanze pubbliche in maniera più ampia.

Chi è tenuto a pagare l’IMU

L’IMU è obbligatorio per i proprietari di:

  • seconda casa;
  • terreni agricoli non coltivati;
  • fabbricati commerciali;
  • aree edificabili;
  • immobili concessi in uso gratuito ai parenti, a meno che non si rispetti il requisito di residenza stabilito dai singoli comuni;
  • abitazioni principali di categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso).

Come calcolare l’IMU per il 2024

Per calcolare l’IMU è necessario partire dalla rendita catastale dell’immobile, aumentarla del 5% e moltiplicarla per un coefficiente che varia in base alla categoria catastale dell’immobile. L’aliquota ordinaria è dello 0,76%, ma ogni Comune può decidere di aumentarla o ridurla, fino a un massimo dell’1,06%.

Per chi possiede un’abitazione principale di lusso soggetta a IMU, l’aliquota è ridotta e sono previste detrazioni, tra cui una base di 200 euro, con eventuali ulteriori agevolazioni per figli conviventi sotto i 26 anni.

Come pagare l’IMU 2024

Una volta verificato l’importo dell’imposta tramite il calcolatore dell’IMU, disponibile su siti istituzionali dei Comuni o tramite il proprio consulente fiscale, il pagamento può avvenire secondo tre modalità:

  • modelli F24: utilizzabile in banca, negli uffici postali o tramite i portali online degli istituti bancari;
  • bollettino postale: occorre compilare un bollettino postale specifico, inserendo tutti i dati relativi al codice catastale del Comune e alla tipologia di immobile;
  • PagoPA: una soluzione digitale offerta da molti Comuni per un pagamento digitale più semplice e tracciabile.

Esenzione IMU 2024: chi ne ha diritto

Le principali categorie che possono beneficiare dell’esenzione sono le seguenti:

  • abitazione principale: si tratta della dimora abituale dove il proprietario ha la residenza anagrafica insieme al suo nucleo familiare, questa però non deve rientrare all’interno della categoria di immobili “di lusso”;
  • immobili posseduti da enti non profit: gli immobili destinati a scopi sociali, culturali, assistenziali o sanitari e gestiti da enti non a scopo di lucro sono esenti, a condizione che non siano utilizzati per attività a scopo di lucro;
  • immobili in comodato d’uso gratuito: alcune tipologie di immobili, se concesse in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado (come genitori o figli), possono ottenere una riduzione del 50% sull’imposta, a condizione che sia il comodante sia il comodatario risiedano nello stesso Comune e soddisfino i requisiti stabiliti dal regolamento comunale;
  • terreni agricoli: sono terreni di proprietà di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Accedono invece ad una riduzione dell’IMU dovuta i proprietari di immobili affittati con contratti di locazione con canone concordato, regolarmente registrati presso l’Agenzia delle Entrate. I beneficiari possono usufruire di uno sconto del 25% dell’importo dovuto, a prescindere dall’aliquota decisa dal Comune. 

Cittadini italiani iscritti all’AIRE: devono pagare l’IMU?

Nel 2024, i cittadini italiani iscritti all’AIRE e residenti all’estero devono versare l’IMU per gli immobili di loro proprietà in Italia, salvo alcune eccezioni e agevolazioni specifiche:

  • residenti AIRE pensionati: se la pensione percepita è stata maturata in convenzione internazionale con l’Italia possono ottenere, su un unico immobile non affittato e non dato in comodato d’uso, una diminuzione del 50% dell’IMU;
  • residenti AIRE non pensionati: in questo caso non sono previste agevolazioni specifiche. L’IMU è dovuto interamente per gli immobili posseduti in Italia.

Ritardo nel pagamento: cosa succede

Nel caso in cui, entro il 16 dicembre, non venisse saldata la seconda rata dell’IMU, vi è la possibilità per il contribuente di avvalersi del ravvedimento operoso. In questo modo è possibile regolarizzare il pagamento entro limiti di tempo specifici con una sanzione ridotta.

RAVVEDIMENTO GIORNI SANZIONE
Sprint Entro 14 giorni dalla scadenza 0,1% per ogni giorno di ritardo
Breve Entro 30 giorni dalla scadenza 1,5% dell’imposta dovuta
Medio Entro 90 giorni dalla scadenza 1,67%
Lungo Oltre 90 giorni dalla scadenza ma entro l’anno successivo 3,75%

Ruolo chiave dell'agenzia immobiliare nella vendita di un immobile
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Il processo di vendita di un immobile: il ruolo dell’agenzia immobiliare

Quando si decide di vendere un immobile affidandosi a un’agenzia immobiliare, si inizia un percorso che può sembrare complesso ma che, grazie alla professionalità e all’esperienza degli agenti, diventa molto più semplice e sicuro.

Ecco i principali passaggi che un’agenzia immobiliare, ricoprendo il ruolo di mediatore, seguirà per trasformare il tuo immobile in una vendita di successo.

Valutazione e verifica documentale preliminare

Prima della firma dell’incarico l’agenzia immobiliare:

  • verifica la legittima proprietà, l’identificazione catastale dell’immobile oggetto di incarico, nonché l’esistenza di gravami. Questo avviene grazie all’analisi preliminare degli atti di provenienza, visure catastali, visure ipotecarie e di tutta quella documentazione che fornisce informazioni dettagliate sulla situazione della proprietà. Grazie a tale verifica si potrà accertare l’esistenza di servitù, vincoli, convenzioni, iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, essenziale ai fini della successiva valutazione;
  • esegue una valutazione dell’immobile. Analizzando una moltitudine di fattori tra cui la posizione, le dimensioni, gli affacci, la disposizione interna dei locali, le condizioni generali del fabbricato e della singola unità immobiliare, le caratteristiche uniche facendo inoltre un’analisi del mercato immobiliare locale, con l’analisi del venduto di zona e dei comparabili disponibili in vendita in quel dato momento, così da poter determinare il giusto prezzo di vendita. Questa valutazione è fondamentale per posizionare correttamente l’immobile sul mercato;
  • verificare se per l’immobile oggetto di incarico è presente un attestato di prestazione energetica (APE) in corso di validità.

Firma incarico e verifica analitica della documentazione

Una volta firmato l’incarico di vendita l’agente immobiliare che segue la pratica si occuperà di:

  • un’analisi dettagliata della documentazione urbanistica. Tale verifica, anche a seguito di un accesso agli atti presso il Comune, sarà utile ad accertare l’eventuale esistenza di difformità. In tal caso coadiuvato da un tecnico, potrà concordare con la proprietà quali azioni intraprendere ai fini della regolarizzazione (pratiche edilizie in sanatoria, opere edili…). Provvederà inoltre a verificare l’esistenza di pregressi condoni, con particolare attenzione all’ottenimento della necessaria Concessione in Sanatoria;
  • scaricare la planimetria rasterizzata, per la quale sarà necessaria una delega firmata dal legittimo proprietario. Questa rappresenta la versione digitalizzata della piantina catastale dell’immobile. Una volta scaricata ottenuta, si procederà ad una verifica di allineamento tra la stessa e l’ultima pratica edilizia, nonché alla corrispondenza con lo stato di fatto dell’unità immobiliare, procedendo nuovamente a far intervenire un tecnico qualora si riscontrassero anche difformità catastali;
  • far ottenere al proprietario l’APE (Attestato di Prestazione Energetica), nel caso in cui l’immobile ne sia sprovvisto. Una volta ottenuta la certificazione sarà possibile procedere con la messa in pubblicità dell’immobile, risultando obbligatoria la presenza dello stesso in fase di promozione pubblicitaria, pena l’emissione di sanzioni pecuniarie rilevanti;
  • acquisire e verificare la documentazione condominiale. È di primaria importanza accertare l’esatto importo relativo alle spese condominiali di ordinaria manutenzione, nonché la sussistenza di opere straordinarie deliberate ed eseguite o in corso, con particolare attenzione alle opere straordinarie che determinino plusvalenze tassabili in caso di vendita;
  • ottenere un servizio fotografico professionale dell’immobile.

Promozione

Una volta recuperati tutti i documenti necessari e ricevute le immagini dal fotografo, è possibile procedere con la predisposizione di:

  • testo dell’annuncio pubblicitario sui vari portali;
  • attività di marketing sviluppate ad hoc per l’immobile in questione. Questo include la realizzazione di fotografie professionali, video tour e descrizioni accattivanti. L’immobile sarà poi promosso attraverso vari canali: siti web specializzati, social media, newsletter e, in alcuni casi, anche attraverso pubblicità tradizionale come volantini e riviste di settore.

Gestione delle visite

Uno degli aspetti più critici nella vendita di un immobile è la gestione delle visite. Questo processo richiede una pianificazione meticolosa e una gestione efficiente per garantire che l’immobile venga presentato al meglio delle sue possibilità. L’agenzia immobiliare si occupa di organizzare e condurre le visite con i potenziali acquirenti, risparmiandoti tempo e stress. Gli agenti immobiliari sono addestrati per presentare l’immobile nel miglior modo possibile, mettendo in evidenza i suoi punti di forza e rispondendo a tutte le domande degli acquirenti. Questo include la creazione di un’atmosfera accogliente e professionale durante le visite, la preparazione di materiali informativi dettagliati e la capacità di gestire eventuali obiezioni o preoccupazioni da parte degli acquirenti.

Inoltre, gli agenti immobiliari utilizzano le loro competenze di marketing e le loro conoscenze del mercato locale per attrarre acquirenti seri e interessati. Sanno come valorizzare le caratteristiche uniche dell’immobile, come la posizione, l’architettura, e qualsiasi recente ristrutturazione o miglioramento, per renderlo più appetibile. Durante le visite, gli agenti sono in grado di rispondere prontamente a domande tecniche riguardanti la struttura, le condizioni dell’immobile, e le potenzialità future, offrendo un quadro completo che aiuta i potenziali acquirenti a prendere decisioni informate.

La gestione delle visite da parte di professionisti non solo incrementa le possibilità di una vendita rapida, ma assicura anche che il processo sia svolto in modo trasparente e con la massima sicurezza.

Negoziazione

Una volta trovato un potenziale acquirente, l’agenzia si occuperà delle negoziazioni. Questo include la gestione delle offerte, il raggiungimento di un accordo sul prezzo e la definizione delle condizioni di vendita.

Gli agenti immobiliari hanno esperienza nel trattare con gli acquirenti e sanno come ottenere le migliori condizioni per il venditore. La loro competenza è cruciale per evitare conflitti e assicurare che entrambe le parti siano soddisfatte dell’accordo finale.

Assistenza legale e documentazione

La vendita di un immobile comporta una serie di aspetti legali e burocratici. L’agenzia immobiliare ti fornirà supporto nella preparazione e verifica di tutti i documenti necessari, assicurandosi che tutto sia in regola per la finalizzazione della vendita. Questo include il contratto preliminare, le certificazioni necessarie (come l’attestato di prestazione energetica) e la gestione dei rapporti con lo studio Notarile incaricato della stipula dell’atto definitivo, provvedendo alla trasmissione di tutta la documentazione necessaria. L’assistenza dell’agenzia, ti permetterà di evitare errori e di rispettare tutte le normative vigenti.

Chiusura della vendita

L’agenzia immobiliare interviene fino all’ultimo passo nel processo di vendita, sancito dalla firma del rogito notarile, un atto formale che trasferisce la proprietà dell’immobile. Durante questo importante momento, l’agenzia immobiliare sarà presente per garantire che tutto proceda senza intoppi e per rispondere a qualsiasi domanda possa sorgere. Gli agenti si assicureranno che tutte le formalità siano completate correttamente, verificando che siano rispettati tutti gli accordi relativi alla trattativa. La loro presenza offrirà tranquillità e la certezza che tutto sia gestito professionalmente, permettendo di affrontare questo passaggio finale con serenità e fiducia nella buona riuscita dell’intero processo.

Conclusione

Vendere un immobile con il supporto di un’agenzia immobiliare significa avere al tuo fianco un team di professionisti che lavorano per ottenere il miglior risultato possibile dalla vendita. Dalla valutazione iniziale alla chiusura della vendita, ogni passaggio è gestito con competenza e attenzione ai dettagli, garantendoti un’esperienza serena e soddisfacente. Se stai pensando di vendere il tuo immobile, non esitare a contattarci per una consulenza senza impegno. Siamo qui per aiutarti!

Acquisto casa guida completa
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Acquisto casa: la guida completa

L’acquisto di una casa è uno dei momenti più significativi ed emozionanti nella vita di una persona. Tuttavia, si tratta di un processo complesso che, a volte, può essere stressante, soprattutto se non si conoscono tutti i passaggi necessari.
In questa guida completa ti guideremo attraverso tutte le fasi del processo di acquisto di una casa, dalla ricerca della proprietà ideale fino alla firma del contratto finale.

Fase 1: ricerca

L’acquisto della casa richiede una serie di passi preliminari per assicurarsi di fare un investimento ponderato. Uno dei primi passaggi è valutare attentamente le proprie esigenze di spazio, stabilendo i metri quadrati necessari per garantire il comfort desiderato. Considera chi vivrà nell’immobile e le caratteristiche fondamentali, come il numero di stanze da letto, se preferisci una cucina separata o un open-space, e se desideri un giardino o una terrazza.

Successivamente, è cruciale scegliere la localizzazione ideale. Esamina attentamente la zona circostante, valutando la presenza di servizi essenziali come scuole, supermercati, trasporti pubblici e la vicinanza al luogo di lavoro. Anche il livello di sicurezza e il tipo di quartiere sono aspetti fondamentali da considerare per assicurarti che l’area si adatti alle tue preferenze di vita.

Una volta chiariti questi aspetti, puoi iniziare la ricerca attiva della casa. Le opzioni sono molteplici: rivolgerti a un’agenzia immobiliare può offrire un supporto prezioso, selezionando proprietà in base ai criteri prefissati e fornendo informazioni dettagliate sugli immobili disponibili. In alternativa, puoi monitorare gli annunci online su piattaforme specializzate o siti dedicati alla compravendita immobiliare. Se preferisci un approccio più autonomo, esplora direttamente i quartieri di tuo interesse alla ricerca di cartelli “in vendita” affissi sulle proprietà.

Quando un immobile sembra soddisfare i tuoi criteri, contatta il venditore o l’agenzia per maggiori informazioni e prenota una visita, preferibilmente durante le ore di luce naturale per valutare meglio la luminosità degli interni. Se ti senti sopraffatto dal processo, puoi sempre affidarti a un agente immobiliare di fiducia, che ti guiderà nella selezione degli immobili, organizzazione delle visite e gestione della documentazione necessaria, assicurandoti una compravendita serena e sicura.

Fase 2: verifica della documentazione

Una volta individuato l’immobile di interesse, è fondamentale procedere con una serie di verifiche documentali e tecniche per garantire che tutto sia in regola e non ci siano sorprese indesiderate. Questi passaggi sono essenziali per tutelare il tuo investimento e assicurarti che l’acquisto si svolga senza intoppi.

Ecco un elenco dettagliato dei documenti e delle verifiche da effettuare:

  • planimetria catastale: confronta lo stato di fatto dell’immobile con quanto riportato ufficialmente, verificando che non ci siano discordanze o modifiche non autorizzate;
  • documenti urbanistici e certificato di abitabilità: richiedi questi documenti per attestare la conformità dell’immobile alle normative vigenti e garantirne l’idoneità abitativa;
  • atto di provenienza: verifica i passaggi di proprietà precedenti e accertati che non ci siano vincoli o diritti di terzi che potrebbero influenzare la tua piena proprietà;
  • spese condominiali: richiedi una copia degli ultimi due verbali delle assemblee condominiali e delle delibere. Ottieni un estratto delle spese condominiali ordinarie per comprendere i costi da affrontare. Verifica la presenza di eventuali pagamenti arretrati e richiedi un attestato dall’amministratore che confermi che tutte le spese precedenti siano state saldate entro il rogito notarile;
  • visura catastale: controlla il valore fiscale dell’immobile, fondamentale per il calcolo delle imposte immobiliari;
  • visura ipotecaria: assicurati che l’immobile sia libero da ipoteche o altri gravami che potrebbero compromettere la tua proprietà;
  • APE (Attestato di Prestazione Energetica): verificare la presenza del documento che attesta le prestazioni energetiche dell’immobile in questione e, in sua mancanza, richiederlo;
  • stato degli impianti: verifica la conformità degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento agli standard attuali e la presenza delle relative certificazioni. Questo ti aiuterà a valutare eventuali costi di ristrutturazione necessari per rendere la casa sicura e abitabile.

Esaminare attentamente tutta questa documentazione ti permetterà di evitare problemi futuri e di procedere con maggiore sicurezza verso l’acquisto della tua nuova casa.

Fase 3: proposta di acquisto

Il passo successivo è presentare una proposta di acquisto al venditore, specificando il prezzo e le condizioni dell’acquisto. Se ti stai avvalendo del supporto di un’agenzia immobiliare, sarà loro compito redigere la proposta in base alle tue indicazioni.

La proposta di acquisto è un documento formale che deve contenere minimalmente le seguenti informazioni:

  • dati anagrafici: si tratta dei dati personali del venditore e dell’acquirente, come nome e cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza e dati del documento d’identità;
  • dati catastali dell’immobile: specificano le informazioni relative alla proprietà, inclusi i dati catastali e la conformità urbanistica dell’immobile;
  • prezzo offerto: indica l’importo proposto per l’acquisto della casa;
  • caparra confirmatoria: dettaglia l’importo della caparra confirmatoria, le modalità e i termini di pagamento della caparra e del saldo;
  • data di finalizzazione: stabilisce la data entro la quale si intende concludere l’atto definitivo di compravendita;
  • oneri gravanti sulla proprietà: elenca eventuali oneri o gravami che potrebbero influire sulla proprietà;
  • dichiarazioni supplementari: includono eventuali dichiarazioni aggiuntive da parte del venditore o dell’acquirente, che potrebbero influenzare l’accordo;
  • termine di validità dell’offerta: specifica la data entro cui il venditore deve decidere se accettare, rifiutare o formulare una controproposta.

Una volta che la proposta di acquisto è stata redatta, questa viene presentata al venditore, il quale può accettarla, rifiutarla o fare una controproposta. In quest’ultimo caso, inizia una fase di negoziazione tra le parti.

Se il venditore accetta la proposta o entrambe le parti concordano sui termini di vendita, la proposta di acquisto, se correttamente strutturata, si trasforma automaticamente nel preliminare di compravendita, segnando un passo importante verso la conclusione dell’affare.

Fase 4: contratto preliminare di compravendita

Il contratto preliminare di compravendita rappresenta un accordo legalmente vincolante tra venditore e acquirente che precede il trasferimento effettivo della proprietà. Con questo accordo, entrambe le parti si impegnano a stipulare successivamente un contratto definitivo, il rogito notarile, che sancirà il reale trasferimento del diritto di proprietà.

Attraverso il preliminare di compravendita, se il venditore dovesse ritirarsi dall’accordo, l’acquirente ha il diritto di chiedere un risarcimento dei danni, ma ciò non impedisce al venditore di vendere l’immobile a terzi o iscrivervi un’ipoteca. Per proteggersi dai rischi, è possibile trascrivere il contratto preliminare nei registri immobiliari. Questa trascrizione impedisce che eventuali vendite a terzi, costituzioni di diritti di usufrutto o iscrizioni ipotecarie che compromettano l’acquisto.

È inoltre obbligatorio registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla firma o entro 30 giorni se stipulato tramite atto notarile. La registrazione comporta i seguenti costi, generalmente a carico dell’acquirente:

  • imposta di registro: 200 €;
  • marche da bollo: minimo 2 da 16 € ciascuna (una ogni 4 pagine o 100 righe);
  • quietanza su caparra: 0,5% dell’ammontare della caparra confirmatoria (questo importo verrà detratto dal notaio dalle imposte totali durante la compravendita).

Stipulare e registrare un contratto preliminare di compravendita fornisce una sicurezza legale fondamentale per entrambe le parti, garantendo che i termini dell’accordo vengano rispettati e che l’acquirente possa procedere con maggiore tranquillità verso il rogito notarile.

Fase 5: mutuo e mediazione

Uno dei passaggi fondamentali nell’acquisto di una casa è la richiesta di un mutuo, qualora non si disponga dell’importo necessario per l’acquisto. Questo processo può essere avviato online, presso una filiale bancaria o un istituto di credito. Anche se non obbligatorio per chi ha già il capitale necessario, il mutuo rappresenta una soluzione finanziaria cruciale per molti acquirenti.

Dopo la firma del contratto preliminare di compravendita, è essenziale informare il proprio referente bancario sulle specifiche della casa. Tuttavia, molti preferiscono ottenere preventivi di mutuo prima della firma del preliminare, per avere una chiara visione delle spese aggiuntive oltre al prezzo di acquisto della casa. L’approvazione del mutuo richiede una verifica delle condizioni finanziarie del richiedente e una perizia immobiliare. Non sempre l’istituto bancario concede l’intero importo necessario, quindi è utile richiedere preventivi da diverse fonti e scegliere l’offerta più vantaggiosa, o affidarsi ad un mediatore creditizio.

Quando si richiede un mutuo, è importante considerare tutte le spese associate, come quelle per l’istruttoria, la perizia, le polizze assicurative accessorie e il tasso di interesse applicato.

Parallelamente, se l’acquisto è stato gestito da un’agenzia immobiliare, dopo la conclusione della trattativa e la firma della proposta-preliminare, bisogna saldare il servizio di mediazione. Questo costo è da considerare nel budget complessivo dell’acquisto.

Fase 6: rogito notarile

L’ultima fase del processo di acquisto prevede la scelta del notaio da parte dell’acquirente. Una volta effettuata la scelta si potrà procedere con il rogito notarile, l’atto formale che conclude ufficialmente il trasferimento di proprietà dell’immobile.

La data del rogito viene concordata entro il termine definito nel preliminare di compravendita.

Il notaio prepara un preventivo che dettaglia tutte le spese associate. Inoltre, verifica la conformità della documentazione dell’immobile e predispone il contratto definitivo di compravendita. Se è stato richiesto un mutuo, il notaio si occupa anche della predisposizione dell’atto di mutuo.

Durante la firma dell’atto di compravendita, l’acquirente consegna al venditore un assegno circolare con l’importo pattuito e riceve in cambio le chiavi dell’immobile. In questo modo, la proprietà e il possesso dell’immobile vengono ufficialmente trasferiti dal venditore all’acquirente, segnando la conclusione del processo di compravendita.

I costi del rogito notarile variano in base al valore dell’immobile e includono sia l’onorario del notaio che le imposte da versare allo Stato.